Oltre il ‘saper fare’: le competenze del formatore
Insegnare è un’arte che richiede competenze specifiche. Il detto “Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna” è fuorviante e dannoso. Propongo di sostituirlo con “Chi sa fare fa, chi non sa fare fa male, chi sa insegnare insegna”.
Il mio lavoro di formatore e broker immobiliare mi ha insegnato che saper fare una cosa non significa automaticamente saperla anche insegnare. L’insegnamento è una professione che necessita di conoscenze pedagogiche, psicologiche e comunicative.
Insegnare è un mestiere
Essere bravi in un determinato campo non significa automaticamente possedere anche le competenze per insegnarlo ad altri in modo efficace. Insegnare è un vero e proprio mestiere che necessita di abilità specifiche.
Chi eccelle in qualcosa certamente conosce molto bene quella materia, ma spesso non possiede le capacità pedagogiche per trasmettere le proprie conoscenze. Non sa come motivare chi è alle prime armi, come coinvolgerlo attivamente, come semplificare concetti complessi.
Può finire per usare un linguaggio troppo tecnico, non adeguato al livello dei collaboratori. O peggio ancora, atteggiarsi a saputello, intimidendo i collaboratori invece di incoraggiarli.
Un bravo professionista prende per scontate molte competenze che in realtà un principiante non possiede ancora. Questo rischia di generare frustrazione e sfiducia in chi è agli inizi.
Per essere un formatore efficace non basta conoscere una materia, ma bisogna saperla “tradurre” utilizzando gli strumenti giusti per facilitare l’apprendimento di chi è alle prime armi. Le doti tecniche non si accompagnano automaticamente alle doti didattiche.
Saper fare non è saper insegnare
Mentre chi è bravo in un campo non necessariamente possiede doti di insegnamento, un bravo formatore conosce le modalità per facilitare l’apprendimento nei discenti.
Un formatore qualificato sa come suscitare interesse in ci partecipa ai suoi corsi, ad esempio associando gli argomenti alla loro esperienza quotidiana o lavorativa. Sa calibrare il livello delle lezioni in base alle conoscenze pregresse del gruppo, per evitare di risultare troppo complesso o al contrario banale.
Sa alternare sapientemente momenti teorici, necessari per acquisire i fondamenti, a momenti pratici come esercitazioni e role-play, che consolidano quanto appreso. Monitora costantemente il livello di comprensione ponendo domande e osservando le performance.
Usa un linguaggio semplice e coinvolgente, supportato da esempi concreti che aiutano a contestualizzare le nozioni. Adotta un approccio interattivo, stimolando il confronto e motivando i discenti a mettersi in gioco.
Stili di apprendimento
Oltre a metodologie didattiche, un bravo insegnante deve conoscere gli stili di apprendimento degli studenti. Ogni persona assimila le informazioni in modo diverso: c’è chi predilige il canale visivo, impara guardando schemi, grafici, immagini; chi è prevalentemente uditivo, apprende ascoltando spiegazioni orali; chi invece è cinestesico, memorizza facendo, attraverso simulazioni ed esercitazioni pratiche. Un docente efficace sa riconoscere le diverse modalità di apprendimento e alternare nella sua didattica momenti visivi, auditivi e cinestesici. In questo modo riesce a coinvolgere tutti gli studenti, senza che nessuno sia svantaggiato.
Imparare richiede metodo
Cari agenti immobiliari, in un settore in continua evoluzione come il vostro, rimanere aggiornati e acquisire nuove competenze è fondamentale per avere successo. Il vostro lavoro richiede di padroneggiare un’ampia gamma di conoscenze: dalle normative sempre in divenire, alle innovazioni tecnologiche, alle tecniche di vendita più efficaci.
Per fare questo, è necessario che dedichiate tempo e impegno in percorsi strutturati di formazione continua. Purtroppo, un approccio disorganizzato e sporadico non porta risultati. Imparare in modo efficace richiede metodo.
Il primo passo è identificare obiettivi di apprendimento chiari e mirati, collegati al vostro ruolo. Poi, ricercare corsi di qualità tenuti da formatori esperti e qualificati, che adottino una didattica coinvolgente. Infine, applicare subito sul campo quanto appreso, per consolidarlo.
Non abbiate fretta di acquisire tutto e subito. Meglio procedere per gradi, con costanza. Pianificate la formazione come impegno fisso, non opzionale. Il tempo investito sarà ampiamente ripagato in termini di competenze acquisite e migliori performance.
Affidatevi a formatori che sappiano motivare, semplificare, alternare teoria e pratica. La vostra crescita professionale dipende dalle modalità di insegnamento. Scegliete sempre formatori qualificati, appassionati del mestiere. Il ROI della formazione parte da qui.
Formazione di qualità
La qualità della formazione che scegliete di seguire è cruciale per ottenere risultati concreti in termini di nuove competenze da applicare nel vostro lavoro. Optate sempre per corsi tenuti da professionisti della formazione, non improvvisati.
I formatori qualificati conoscono le metodologie didattiche più efficaci per favorire l’apprendimento degli adulti. Adottano un approccio interattivo, con simulazioni ed esercitazioni pratiche. Forniscono materiali di supporto utili a fissare i concetti chiave.
Verificano il livello di comprensione e danno un feedback puntuale. Si aggiornano costantemente sulle evoluzioni della professione per trasmettere contenuti realmente spendibili sul campo.
Al contrario, un formatore improvvisato tenderà a trasmettere nozioni generiche, superficiali e teoriche, con modalità frontali e poco coinvolgenti. Manca delle competenze per creare un ambiente di apprendimento motivante e adeguato ai bisogni degli agenti immobiliari.
Scegliere con cura i vostri formatori è il primo passo per garantire l’efficacia della formazione. Solo così acquisirete realmente nuove abilità e non perderete tempo con contenuti superficiali e poco applicabili. È un investimento che darà frutti in termini di crescita professionale.
La prossima volta che sentite “chi sa fare fa, chi non sa fare insegna”, ribattete: “chi sa fare fa, chi non sa fare fa male, chi sa insegnare insegna!”. Diffondete un messaggio positivo sulla nobile arte dell’insegnamento.
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P.S.:
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